
Premessa: dal Cile Cuba è lontanissimo! All'andata, con Copa Airlines che fa scalo a Panama, ci abbiamo messo 12 ore e 45 minuti, più un secolo per recuperare la valigia! Quindi si perde un giorno di viaggio all'andata e uno al ritorno, su 6 giorni è troppo.
La Habana è una città lasciata decadere fino al 1999-2000 quando si sono messi a restaurarla un po' (con i soldi del turismo). Si nota che è stata una città bellissima, mi ricorda Napoli, sul mare e piena di viuzze e bei palazzi. C'era un vento pazzesco e questo ha fatto si che non facesse nessun caldo particolare quindi ottima per la visita. Un giorno è sufficiente.
Quello che è incredibile a Cuba è che c'è un doppio standard, perfino due tipi di moneta, per cubani e turisti: i cubani hanno i loro Pesos, guadagnano all'incirca 15US$ al mese che anche ai loro standard è pochissimo, mentre i turisti hanno il Peso Convertible (CUC) che vale all'incirca 1 €, e tutto è carissimo, con prezzi cari perfino per l'Europa (e in particolare per dei poveri turisti cileni). I cubani non possono maneggiare i Pesos Convertibles, e anche se avessero abbastanza soldi non possono entrare nei ristoranti e alberghi per turisti (io lo chiamo Apartheid, loro lo chiamano Socialismo...).
Il metodo per fare funzionare questo tipo di regime è un controllo perenne: tutti hanno paura del vicino che li possa denunciare, quindi nessuno osa fare o dire niente. In un tour che abbiamo fatto a Trinidad (non ne vale la pena) la guida, un ragazzo che parlava perfettamente italiano e francese per averli studiati all'università, ci raccontava tutta la storia e la bellezza del regime mentre stavamo nel bus, con anche lo chauffeur e un camerografo che ha ripreso tutta l'escursione, mentre appena si scendeva ed era sicuro che ci fossero solo turisti, si lasciava un po' andare, e alla domanda se esisteva l'opposizione ha risposto che i 72 giornalisti che hanno scritto o detto qualcosa contro il regime stanno tutti in carcere. Poi una ragazza italiana scema, ha chiesto se c'era libertà di stampa (ah ah ah) e come faceva Fidel a limitare internet! Forse non si è resa conto che nessun cubano ha accesso a internet, che non ci sono (o almeno non ne ho visti) telefoni pubblici, che la gente non circola in automobile perché il litro di benzina costa 0,95€ e con il loro stipendio non se lo possono permettere. Tra l'altro a parte dentro la città, il trasporto pubblico è quasi inesistente e i cubani non si muovono molto.
Poi si vedono molti cartelloni pubblicitari, tutti sulla bellezza del socialismo e della rivoluzione (ma non è stata 50 anni fa? che senso ha parlare ancora di rivoluzione? ogni anno è decretato anno della rivoluzione di qualcosa, quest'anno "anno della rivoluzione dell'energia", per cui stanno sostituendo le vecchie centrali termoelettriche con gruppi elettrogeni, evitando le interruzioni di 12-18 ore di corrente che erano comunissime fino a 6 mesi fa) ma i più belli sono quelli di Bush con i canini da vampiro, visto come terrorista e nemico numero 1 del popolo cubano...
Di fatto quando la nostra guida ci ha portati al mausoleo del Che (una noia...) ci raccontava come il Che era un idealista, che faceva le battaglie mentre Fidel se ne rimaneva ben protetto in cima alla collina, e che Fidel tutto quello che voleva era il potere. E un altro cubano che ci ha attaccato discorso ci raccontava che Fidel vive con una scorta, protettissimo, che hanno attentato più volte alla sua vita (non mi sorprende! mi sorprende solo che non siano riusciti nel loro intento!).
Insomma chi nel paese ha la possibilità di lavorare, a qualsiasi livello, a contatto con i turisti, è chi vive meglio, perché le mance sorpassano di gran lunga il loro stipendio.
E dopo La Habana siamo andati a Varadero. Nel viaggio (e anche nella gita a Trinidad) ci si rende conto che l'isola in sé non è molto bella, la vegetazione (forse per l'epoca dell'anno) non molto rigogliosa, i paesi orrendi (palazzi da profonda periferia russa, senza nessun tipo di manutenzione). E i campi quasi non ci sono, mentre la Rivoluzione del Che voleva dare i campi ai contadini... alla mia richiesta di chiarezza su questo punto mi hanno spiegato che si, i contadini hanno i campi, solo che devono dare il 75% del raccolto al governo, il che certo non li incentiva a lavorare... chi lavora e chi no guadagna lo stesso, quindi perché lavorare?
Da quando si è dissolta l'Unione Sovietica, i cubani non ricevono più appoggio e quindi devono cavarsela da soli: hanno un po' di petrolio, sfruttato grazie a compagnie canadesi e a Gérard Depardieu (!) che non si raffina ma che sopperisce a 40% del fabbisogno, per esempio nelle fabbriche di rum. Il 60% restante è fornito dal buon amico venezuelano Hugo Chavez...
Parlando di rum e canna da zucchero, qualche anno fa Fidel ha deciso di diminuire drasticamente la coltivazione di canna ma da quando si è ritrovato senza appoggi ha voluto riprendere, solo che aveva smantellato moltissime delle distillerie...
Varadero è una lingua di terra a circa 150km a est de La Habana, al bordo del mare, con spiaggia e un hotel enorme dopo l'altro. Noi stavamo in un bel resort verso la fine della penisola (di 14 km), per fortuna erano tutte casette e non un albergone. Pieno di canadesi perché Air Canada è una delle poche linee aeree occidentali (c'è anche Air France, e molte compagnie minori sudamericane) che ha voli diretti, e da Montréal ci vogliono solamente 3 ore e 20 di volo! Spiaggia bellissima, acqua azzurra, acqua chiara, purtroppo poca fortuna con il tempo, troppo vento e perfino scrosci di pioggia, quindi invece di una bella gita ai cayos, o una giornata in più in spiaggia, andati a fare questa benedetta gita a Trinidad, che sta a 300 km, ma è una giornata intera (dalle 6.20 alle 21.20!) in bus, si vede un'altra cittadina senza interesse alcuno, Cienfuegos, dove si sta mezz'ora (non si ha il tempo di allontanarsi dal bus), poi Trinidad, che è un paesino come 1.000 altri (fuori da Cuba) con la gente che ti si appiccica per chiederti soldi, e poi il mausoleo del Che Guevara, da suicidio...
