22 dicembre 2009


Partita della Roma...

10 dicembre 2009



au revoir à Francesco


voilà une photo magnifique de checco dans sa cabane, sa plage: c'est beau de savoir que ad haiti et Rome samedi au même moment il y aura un moment de recueillement, un abbraccio priscilla



Francesco nous a laissé.
On sera autour de lui pour lui dire au revoir une dernière fois (surement pas la dernière!) ce samedi 12 décembre à partir de 9h00, au Salon Ange Bleu (Rue José Marti Turgeau).

Apres ses cendres partiront pour rejoindre ses amis et sa famille en Italie.
Totti dal suo blog: "Abbraccio la famiglia di Francesco Fantoli"







Dal blog del suo sito ufficiale, Francesco Totti ricorda la figura di Francesco Fantoli, il giornalista romano ucciso il lo scorso 7 dicembre ad Haiti: “Ieri ho ricevuto una triste notizia, probabilmente ne sono al corrente moltissimi fra voi...Domenica ad Haiti, a seguito di un tentativo di rapina, il giornalista romano Francesco Fantoli è stato ucciso. Francesco era una bravissima persona, un appassionato di calcio e tifosissimo della Roma. Vestiva sempre la mia maglia quando commentava le partite di campionato per una televisione locale e spesso la portava anche quando girava per la città. Vederlo durante il servizio del telegiornale nei momenti in cui indossava il dieci giallorosso mi ha toccato profondamente…ora lui non c’è più”.


“Voglio abbracciare intensamente la sua famiglia in questo momento di dolore. Vi sono vicino. ... Ciao Francesco...".

09 dicembre 2009

Haiti-Italie: Adieu Fanto
by Haiti Press Network

Posted: Dec 8, 2009 15:29 UTC

PORT AU PRINCE (HPN) - Le décès soudain de Francesco Fantoli crée la consternation parmi ceux qui l’ont connu, de quelle catégorie sociale qu’ils soient. HPN salue le départ d’un collaborateur, d’un professionnel, d’un être sympathique.

“Oh mon Dieu, on a tué le Blanc !”, s’exclame les deux mains sur la tête Elie, un petit détaillant tenant son commerce devant les locaux de Haiti Press Network, en apprenant la mort brutale de Francesco Fantoli. “Et vous l’avez bien connu?”, s’empresse-t-on de lui demander”. “Ah, répond-il, c’était quelqu’un de sympathique. Il nous ramenait toujours quelque chose au retour de ses voyages”.

A HPN, ce matin, c’était la consternation. Chacun se rappelait quelque chose de cet Italien arrivé ici il y a plus de dix ans et qui avait fait d’Haiti sa seconde patrie. L’on se racontait une anecdote, une histoire à laquelle on tentait de se raccrocher pour conserver le souvenir de ce proche collaborateur.

« On avait tellement de projets de reportage à finir ensemble », se désole ce journaliste en concluant, philosophe: « nous mourrons tous, c’est la seule vérité ».

D’anciens employés de HPN sont passés au bureau ce matin pour dire leur peine et manifester leur solidarité. Un autre confrère qui fait des études au Canada et qui a beaucoup travaille avec Checco (l’autre surnom de Fantoli) a fondu en larmes lorsqu’il a appris la nouvelle.

Pour beaucoup d’entre nous, il n’était pas le Blanc, ni l’étranger, mais le collaborateur, l’ami qui venait raconter ses aventures après un périple dans les villes de province, car ce passionné d’aventures aimait visiter l’intérieur du pays.

Il s’extasiait toujours devant les beautés d’Haiti et ne pouvait pas résister à l’envie de se plonger dans une mer d’un bleu turquoise, et se baignait comme si c’était la première fois qu’il voyait l’océan.

La dernière aventure qu’il a racontée à HPN avec son créole à l’accent particulier lui était arrivée à Jérémie. Là-bas, il s’était fait voler son portefeuille et ses vêtements qu’il avait laissés sur la grève pour aller se baigner dans la mer caribéenne. Ce qui avait provoqué l’hilarité générale.

A son grand soulagement, il a retrouvé ses affaires quelques heures après. Il avait parlé de miracle. Il croyait dans les miracles, comme dans celui d’une autre Haiti, de cette Haiti dont il rêvait comme nous tous.

Franscesco Fantoli était d’un professionnalisme achevé. Quand il avait le sentiment qu’un travail était mal fait, ou peu satisfaisant, il pouvait rebrousser chemin sur des dizaines de kilomètres pour aller le refaire, comme cette fois à Port-à-Piment où il effectuait des reportages pour le compte de l’Union Européenne.

L’on se souvient aussi du Francesco des grands jours lorsque l’AS Roma jouait. Il s’amenait alors à HPN revêtu du maillot de son équipe préférée pour regarder le match. Pendant quatre vingt dix minutes, on se retrouvait dans un stade en Italie en compagnie de ce véritable Tifozi qui, lui, utilisait des expressions bien haïtiennes pour montrer sa joie ou pour encourager les joueurs de son équipe comme si ces derniers pouvaient l’entendre à des milliers de kilomètres de distance.

On se rappelle de ces fameux « Mon cheeeeerrrr », « Hé, hé », et bien d’autres haitianismes qui, loin d’être ridicules, prenaient une autre couleur dans la bouche de Fanto et qui faisaient sourire le natif-natal.

Le disparu avait aussi l’habitude de commenter des matchs de football sur la Télévision nationale d’Haïti et sur Tele Ginen.

En apprenant la terrible nouvelle, plus d’un ont été profondément choqués et la question qu’on se pose est pourquoi. Pourquoi une telle barbarie ? Pourquoi Francesco ?

Puissions-nous un jour avoir la réponse, mais en attendant, nous nous courbons bien bas devant la dépouille de cet Italien bien de chez nous, nous pleurons la disparition de cet être humain. Adieu Fanto !

Jonel Juste/ Christian Desrameaux Jr
JJ/CJD/HPN

08 dicembre 2009

07/12/2009



Fantoli ucciso durante una rapina in un quartiere della capitale haitiana Port au Prince. Collaborava con la nostra testata da diversi anni.

Francesco Fantoli amico e collaboratore della prima ora di PeaceReporter
è stato ucciso a Haiti, Paese in cui viveva da molti anni.

Immagine scattata durante il reporatge con FantoliChecco, come lo chiamavamo noi amici, era uscito da una banca di Delmas, quartiere di Port au Prince, capitale di Haiti, quando due uomini a bordo di una motocicletta lo hanno avvicinato e gli hanno intimato di consegnare il denaro che aveva appena prelevato. Checco si sarebbe rifiutato di consegnare il denaro e i malviventi gli avrebbero sparato. Le sue condizioni sono apparse subito critiche ai medici dell'ospedale di Medici senza Frontiere, dove è stato trasportato immediatamente dopo l'agguato. Fantoli nella notte fra sabato e domenica è morto. A Haiti è stata aperta un'indagine.


In Haiti Fantoli era molto noto. Le sue telecronache
sportive erano seguite da un pubblico numeroso. Non solo. Checco
era un documentarista appassionato, curioso, amante
del dettaglio. Parlava molte lingue segno indelebile
dei mille paesi visitati e in qualche modo amati. Fantoli
era un vero amante di Haiti che più volte ha dichiarato di
considerare come sua vera patria. E aveva accettato di buon
grado di collaborare con PeaceReporter, il progetto lo
entusiasmava. I mille impegni degli ultimi tempi lo avevano
un po' allontanato dalle corrispondenze per la nostra testata
ma inevitabilmente veniva disturbato in ogni modo dai nostri
redattori per avere notizie fresche sull'isola o su paesi limitrofi.


Immagine scattata durante il reporatge con Fantoli
È anche grazie a
Francesco Fantoli
che PeaceReporter
ha potuto
documentare
dettagliatamente
le vicende
haitiane. Le sue
cronache
"dal campo" sono
state di grandissimo
aiuto per noi e anche
per alcune testate cartacee italiane.
Fantoli amava molto Port au Prince: i suoi colori, i sapori, la gente. E proprio
con gli haitiani che Checco aveva un gran rapporto. Era amato. Lo
riconoscevano per strada, lo salutavano. Con loro lavorava. Per Haiti
Press Network e Image Production. Questa sua familiarità, quel suo modo
di confrontarsi sempre alla pari con tutti gli consentiva di addentrarsi
nei meandri delle bidonville in piena sicurezza. Sembrava quasi fosse
protetto. Dei suoi concittadini diceva: "Sono fantastici".

07/12/2009
Checco Fantoli per lungo tempo ha collaborato con PeaceReporter. Per me era anche un amico


Francesco Fantoli era come si dice in una redazione "il mio contatto su Haiti".
In più Checco era un amico. Difficilmente mi dimenticherò di lui
e dei bellissimi momenti passati insieme a Port au Prince, città
che romanticamente chiamava "Porto Principe". Ma anche a Jacmel,
nella zona sud del Paese dove aveva costruito una splendida casetta.
L'aveva chiamata Villino Fantoli e ne andava orgoglioso. Anche grazie
a lui ho imparato a amare molto Haiti. Mi faceva ridere quando mi
rispondeva al telefono. "Uè il milanese" diceva prendendomi in giro.
Lui era romano e nonostante i tanti anni trascorsi lontano dalla città
eterna, l'accento non l'aveva perso. E giocava molto su questo fatto.
La cosa più bella che ricordo è stato il primo incontro con Francesco.
Io uscivo dall'aeroporto internazionale di Port au Prince e decine di
taxisti abusivi in cerca di pochi spiccioli facevano a gara saltandomi
addosso per trasportarmi ovunque io volessi. In lontananza vedevo un uomo,
sigaretta accesa fra le dita, che sorrideva e si avvicinava a noi. Quattro
urla ben assestate, un braccio intorno al mio collo per portarmi via dal
gruppo di taxisti e una frase: "Ciao, Alessandro benvenuto a Haiti". Poi
una risata a far da contorno al tutto. Per lui quella ressa che
inevitabilmente mi aveva un po' intimorito, era solo una rappresentazione
dell'essere pienamente haitiano. Me l'ha spiegato qualche giorno dopo in
auto, mentre ci dirigevamo verso Jacmel.


Ricordo le raccomandazioni, puntualmente mai seguite (ripensandoci
adesso in modo scellerato): "Non uscire la sera da solo. E se puoi
nemmeno di giorno!" Io però dovevo uscire. Dovevo fare ciò per cui
ero stato inviato a Haiti. Documentare la situazione drammatica
dell'isola. Andare in giro per la città a osservare di tutto e se
possibile di più. Checco molte volte mi ha accompagnato. Alcune
volte ha fatto da mediatore per risolvere situazioni complesse. Mi
ha aiutato vedere a Haiti e i mali che la affliggevano e la
affliggono tuttora. E questo a lui non piaceva.


In una sola circostanza ce la siamo vista brutta. Una mattina intorno
alle sette in auto ci siamo diretti verso la bidonville di Citè Soleil,
uno degli angoli del mondo dimenticati da Dio. Siamo entrati in auto
e dopo poche decine di metri una folla composta da uomini, donne e
decine di ragazzi ha impedito alla nostra auto di proseguire. Volevano
tutti farsi salutare dal "famoso telecronista televisivo". Questo non
ha impedito a un gruppetto di ragazzotti armati di seguire tutta la scena,
farci visitare la bidonville in tutta calma e senza rischi, farci
fotografare ogni angolo di quel posto infernale, e poi senza timori
venire a chiederci dei soldi come lasciapassare per farci uscire
indisturbati dalla baraccopoli. Non hanno usato mezzi termini e
senza problemi ci hanno fatto vedere delle grandi armi luccicanti
e quali sarebbero potute essere le conseguenze se non avessimo
pagato. Siamo usciti da quella situazione lasciando nelle mani
dei ragazzotti pochi dollari Usa. Soprattutto, però, siamo usciti
grazie al carisma di Checco che ha iniziato a toccare tasti come
il calcio e il rap e altre cose che piacciono ai ragazzi di tutto
il mondo. Se fossimo rimasti fermi in auto ancora una decina di
minuti probabilmente ci avrebbero lasciato andare gratis. Con belle
parole gentili Checco li aveva ammorbiditi, interessati, forse anche
imbarazzati. Checco non aveva paura di andare in giro per Haiti.
O se l'aveva non lo faceva vedere.

Alessandro Grandi

Written on December 7th, 2009 by adminno shouts
MISNA7 December 2009 Francesco Fantoli, who collaborated with the Haiti Press Network, was shot on Saturday night by unidentified gunmen and died after undergoing surgery at a hospital run by the international aid group Doctors Without Borders (MSF) in Trinité, in Haiti’s capital Port-au-Prince. Fantoli, who had lived in Haiti for over 12 years, was a big soccer fan and was known for sports commentary on local television, including the Italian soccer championship that is very followed in Haiti. He recently founded a soccer school that he was due to inaugurate on January 20 in Jacme, a southern coastal city where he had a home and opened a movie-club projecting and commenting films every Saturday night. “In Francesco’s restaurant you could eat pasta he personally prepared for clients”, writes the ‘Haiti en marche’ news site, emphasising that in his activities the Italian always attempted to portray a positive image of Haiti. Fantoli made a series of reportage for the Europe Union office in Haiti on the daily life of the country, for which he received an award.
Assassinat du journaliste Francesco Fantoli‏
Francesco Fantoli, le propriétaire de Piano Piano Bar, à Cyvadier (Jacmel, Sud est), est décédé à Port-au-Prince après avoir reçu deux balles de bandits circulant à motocyclette. Il sortait d'une banque commerciale à Delmas 60, le samedi 5 décembre, vers midi, et était déjà remonté dans sa voiture quand il a été attaqué par deux hommes armés. Francesco Fantoli, ressortissant italien vivant depuis plusieurs années en Haïti, a été conduit à l'hôpital de Médecins sans frontières par Joseph Edmond, responsable du sous-commissariat de Delmas 62, qui l'a emmené lui mème au centre hospitalier à bord de sa pick up. Mais dès son arrivée à l'hôpital, les médecins ont conclu qu'il n'avait pas beaucoup de chances, parce que l'une des balles avait perforé le foie. En effet Francesco Fantoli est mort durant l'opération. Francesco Fantoli habite Jacmel depuis plusieurs années. Il y a ouvert un ciné club, projectant chaque samedi soir un film qu'il commentait avec l'assistance. Au resto de Francesco Fantoli, on mangeait des pâtes maisons qu'il préparait lui-même pour ses clients . Son village de roulottes avait été très endommagé par la vague des quatre cyclones de 2008 mais Fantoli qui décidement savait se battre avait peu à peu reconstruit son établissement. Correspondant pour l'agence locale HPN, Francesco Fantoni encourageait ses nombreux amis à venir visiter Haïti qui était devenue sa deuxième patrie. 
Je ne peux plus rester deux semaines à l'étranger, tellement je me sens attaché à Haïti, confiait-il à ses jeunes collaborateurs de HPN. A la Télévision nationale d'Haïti, Francesco animait une chronique et présentait souvent les grands rendez-vous du football aux côtés de présentateurs tels que Patrice Dumond, Smith Griffon ou Joël Norvélus. Avec l'agence Image Productions, Francesco Fantoni avait réalisé pour le bureau de l'Union européenne en Haïti une série de reportages sur la vie quotidienne en Haïti. La série postée sur Youtube a été regardée par des dizaines de milliers d'internautes et avait reçu le prix de meilleure réalisation décerné par l'UE. Sa mort représente une perte certaine pour sa ville d'adoption , Jacmel, mais aussi pour Haïti dont il projetait dans ses reportages une image positive. Il venait d'ouvrir une école de football et nous avons sous les yeux son dernier e-mail en date du vendredi 4 décembre annonçant que l'école commencera ses activités le mercredi 20 janvier au terrain de foorball Park Jeans et invitant les jeunes à venir s'inscrire. Ce sont des gens comme ça que des bandits à moto descendent sans hésitation dans les rues de Port-au-Prince. Que faire? Peut-on interdire définitivement la circulation de motocyclettes dans nos rues? Non, répond-t-on. Mais il est facile pour les bandits à moto de se faufiler entre les voitures et de disparaitre, ni vu ni connu, dans les rues encombrées de la capitale. Tandis que la liste s'alourdit un peu plus chaque jour de paisibles citoyens victimes de ce genre de crime.
Haiti-Italie-Meurtre : La police haïtienne ouvre une enquête sur la mort de Francesco Fantoli
by Haiti Press Network

Posted: Dec 7, 2009 23:21 UTC

PORT AU PRINCE (HPN) - La police haïtienne annonce l’ouverture d’une enquête sur la mort brutale du ressortissant italien Francesco Fantoli survenue samedi dernier à Delmas alors qu’il revenait d’une banque.

Une enquête, selon les autorités policières est ouverte sur le brutal assassinat du journaliste Francesco Fantoli. Aucun suspect n’a été jusqu’ici appréhendé.


Entre-temps, le corps de la victime a été transporté à l’Hôpital de l’Université d’Etat d’Haïti (HUEH) pour une autopsie légale, a appris HPN.

Par ailleurs, la famille du défunt en Floride souhaite que sa dépouille soit incinérée et que les cendres soient envoyées dans son Italie natale.

La nouvelle de la mort du journaliste Francesco Fantoli a été largement diffusée dans la presse italienne. M. Fantoli était notamment le correspondant en Haïti du grand quotidien italien "Corriere della Sera".

Pour sa part, le gouvernement haïtien déclare avoir appris avec stupéfaction la disparition de Francesco Fantoli. Le Premier ministre Jean Max Bellerive présente ses sympathies à la famille, aux amis, aux proches collaborateurs du journaliste, spécialement à ceux de Haiti Press Network (HPN).

Guyler C. Delva de SOS Journaliste a fermement condamné cet assassinat et réclame l’ouverture d’une enquête pour retrouver les coupables.

D’autres membres de la corporation, principalement les medias avec lesquels le journaliste italien a collaboré comme Tele Guinen et la Télévision nationale d’Haiti, disent regretter « une grande perte ».

Pour Clarens Renois, directeur de Haiti Press Network, avec la disparition de Francesco Fantoli, Haïti peut dire qu’elle a perdu un fils.
Nei suoi articoli parlava degli arresti di poliziotti dediti al sequestro di persona, di poliziotti dediti al traffico di droga, di inchieste sulla sparizione di fondi al Comune di Delmas, di inchiesta al Comune di Cayes Jacmel, ma non solo. Anche di storie: storie di persone semplici , anonime, incontrate per strada, con cui scambiava due parole, che divenivano, nei suoi pezzi, veloci pennellate a disegnare il quadro dell’attualità haitiana.
Nei suoi aticoli, parlava delle novità che fanno ben sperare per il futuro del più povero paese dell’America Latina, della lunga strada da percorrere per il suo miglioramento, dello spropositato disastro ereditato dal passato, per migliorare il quale tutti, anche lui in prima persona, avrebbero dovuto dare un contributo: perché bisogna credere nella possibilità di una resurrezione, bisogna denunciare con coraggio gli abusi e gli errori, per educare, così, le nuove generazioni. Francesco Fantoli avrebbe voluto, in definitiva, migliorare la percezione che dall’estero si ha di Haiti, ma anche, migliorare Haiti stessa. Come faceva da anni coi suoi contributi. Non lo farà più. Non glielo hanno permesso.

Italian journalist fatally shot at Haitian bank
By JONATHAN M. KATZ Associated Press Writer
Published: Sunday, December 6, 2009 at 8:16 p.m.
Last Modified: Sunday, December 6, 2009 at 8:16 p.m.
PORT-AU-PRINCE, Haiti - An Italian journalist was mortally wounded by gunmen who may have tried to rob him outside a bank in Haiti's capital, Haitian media reported Sunday.
Francesco Fantoli died of his wounds at a hospital run by the international aid group Doctors Without Borders shortly after arriving around 1 p.m. Saturday, said Michelle Chouinard, head of mission for the French section of the group.
The 54-year-old journalist and filmmaker had lived in Haiti for several years and was known for sports commentary on local television. He recently founded a soccer school in the southern city of Jacmel, where he often lived.
Fantoli was shot twice by attackers on motorcycles while leaving a bank in the Delmas section of Port-au-Prince, said Haiti Press Network, a local news agency with which Fantoli worked.
"He was gravely wounded. We treated him and unfortunately he died as a result of those wounds," Chouinard told The Associated Press. The slain journalist's family was expected to take his body back to Italy.
The news agency said the unknown gunmen were attempting to rob Fantoli, but it was not clear how much money he had or if any was taken. Haitians and foreigners have been killed in robbery attempts at banks in the area in recent years.
Haitian National Police spokesman Frantz Lerebours did not respond to messages requesting comment Sunday.
The impoverished Caribbean country has been besieged by violence for most of this decade, but crime has decreased somewhat thanks to a rebuilding Haitian police force and a 9,000-member U.N. peacekeeping force brought in after a bloody 2004 rebellion.
Italienischer Journalist in Haiti erschossen
Montag, 7. Dezember, 02:43 Uhr
Port-au-Prince (AP) Ein italienischer Journalist und Filmemacher ist in Haiti erschossen worden. Die Angreifer überfielen den 54-jährigen Francesco Fantoli, als er in der Hauptstadt Port-au-Prince aus einer Bank kam, wie die Nachrichtenagentur Haiti Press Network berichtete, für die Fantoli tätig war. Der schon seit mehreren Jahren in Haiti lebende Journalist erlag im Krankenhaus seinen schweren Verletzungen. Es habe sich vermutlich um einen Raubmord gehandelt, berichtete das Haiti Press Network am Sonntag.
dimanche 6 décembre 2009,
Radio Kiskeya
Un ressortissant italien tué à Port-au-Prince
Atteint d’au moins une balle au thorax peu après être sorti d’une banque commerciale, Francesco Fantoli, homme d’affaires et commentateur sportif à la TNH, n’a pas survécu à une nouvelle attaque criminelle des motards armés
Francesco Fantoli, un homme d’affaires et commentateur sportif italien résidant depuis des années en Haïti, est décédé tôt dimanche dans un hôpital de Port-au-Prince, moins de 24 heures après avoir été grièvement blessé par des bandits, a appris Radio Kiskeya.
Samedi à la mi-journée, deux motards armés avaient ouvert le feu sur la victime alors qu’elle était au volant de sa voiture à Delmas 60 (est de la capitale) peu après avoir effectué une transaction dans une banque commerciale.
Transporté d’urgence grâce à la diligence de Joseph Edmond, le responsable du sous-commissariat de Delmas 62, M. Fantoli a été immédiatement admis dans un hôpital dirigé par Médecins sans frontières (MSF). Malheureusement, il devait succomber à ses blessures, très graves au thorax.
La police n’avait pas encore indiqué dimanche si une enquête a été ouverte en vue de retrouver les meurtriers.
Le ressortissant italien, connu pour ête un homme chaleureux, vivait à Jacmel (sud-est d’Haïti) où il avait son entreprise. Mais, il rentrait régulièrement à Port-au-Prince.
Spécialiste du football transalpin et grand passionné du Calcio, Francesco Fantoli commentait régulièrement pour la télévision nationale la série A, le championnat italien de football (Div.1), très prisé en Haïti. Il ne ratait jamais l’occasion de laisser s’exprimer son âme indomptable de fan inconditionnel de l’AS Rome, le club de la capitale italienne d’où il était originaire.
La disparition brutale de Fantoli représente un nouveau coup dur pour la petite communauté italienne d’Haïti qui a été victime, ces dernières années, de plusieurs meurtres et enlèvements crapuleux.
A quelques jours du lancement des traditionnelles activités festives qui marquent la fin de l’année, une remontée sournoise de l’insécurité criminelle est constatée dans certains quartiers de Port-au-Prince après une certaine accalmie.
Des bandits armés circulant à moto ont été à l’origine de la majorité des attaques multiformes ayant visé depuis un certain temps des citoyens vaquant à leurs activités.
Ce problème très préoccupant en matière de sécurité publique n’est toujours pas résolu malgré des confiscations en série de centaines de motocyclettes en situation irrégulière et la tentative de certaines administrations communales de réglementer le fonctionnement anarchique des taxis-motos. spp/Radio Kiskeya

06 dicembre 2009

http://www.youtube.com/watch?v=qr83__XjYJQ
Questa notizia è in una pagina chiamata "Proximity Magazine"


Le Centre Culturel PianoPiano
pianopiano55@gmail.com
(509) 3761-9393 +(509) 3417-5194
If you don’t mind being a bit out of the way in Cyvadier .you could stay at Le Centre Culturel Piano Piano. A beach-side restaurant, piano bar, and bed and breakfast (a bit pricey for Haiti, but extremely charming). It’s run by an Italian expatriate named Francesco Fantoli, who also publishes a glossy four-color magazine called Vues d’Haiti, which he can show you and sell you. Fantoli also regularly screens films, so get on his email list to kept abreast of films and events.

DURANTE UNA RAPINA

Haiti, ucciso un giornalista italiano

Francesco Fantoli collaborava con una testata locale e aveva aperto una scuola di calcio

PORT-AU-PRINCE - Il giornalista italiano Francesco Fantoli è stato ucciso durante una rapina ad Haiti. Ne ha dato notizia l'Haiti Press Network, una testata con la quale collaborava da tempo. Secondo quanto ha riferito dallo stesso giornale, Fantoli è stato avvicinato da due rapinatori in moto all'uscita di una banca di Delmas, a Port-au-Prince. Quando si è rifiutato di consegnare il denaro gli hanno sparato due colpi, uno dei quali lo ha raggiunto al fegato. Ricoverato nell'ospedale di Medici senza frontiere, le sue condizioni sono subito apparse disperate ed è morto durante la notte tra sabato e domenica. Fantoli aveva fatto di Haiti la sua seconda patria e a Jacmel aveva anche aperto una scuola calcio. Per la rappresentanza dell'Unione europea aveva realizzato una serie di documentari sulla vita quotidiana nel Paese e per la radio locale commentava le partite del campionato italiano.


06 dicembre 2009

Francesco Fantoli era molto conosciuto per i suoi documentari
e come commentatore per le partite del campionato italiano

Haiti, italiano ucciso per rapina
E' un giornalista, da anni nell'isola


Haiti, italiano ucciso per rapina E' un giornalista, da anni nell'isola

Una veduta di Port-au-Prince

PORT-AU-PRINCE (Haiti) - Ucciso ad Haiti un giornalista italiano. Francesco Fantoli, 54 anni, romano e residente sull'isola da molti anni, è stato assassinato questo pomeriggio durante un tentativo di rapina. Ne ha dato notizia l'Haiti Press Network, una testata con la quale collaborava da tempo.

Secondo quanto ha riferito l'Hpn, Fantoli è stato avvicinato da due rapinatori in motocicletta all'uscita di una banca di Delmas, a Port-au-Prince. Quando si è rifiutato di consegnare il denaro gli hanno sparato due colpi, uno dei quali lo ha raggiunto al fegato. Ricoverato nell'ospedale di Medici senza frontiere, è stato intubato, ma le sue condizioni sono subito apparse disperate ed è morto durante la notte tra sabato e domenica.

Fantoli, documentarista conosciuto in America Centrale, aveva fatto di Haiti la sua seconda patria e a Jacmel aveva anche aperto una scuola calcio. Lo scorso anno aveva ricevuto un premio delle Nazioni Unite per un video su Haiti. In particolare, ad Haiti era conosciuto come commentatore per le partite del campionato italiano che la televisione locale trasmette tutte le domeniche.

La magistratura ha aperto un'indagine e la vicenda è seguita molto da vicino dall'ambasciata italiana a Santo Domingo (l'Italia non ha un'ambasciata ad Haiti) e dal console onorario a Port au Prince.

(6 dicembre 2009)

ORRIBILE NOTIZIA

SOCIÉTÉ

Haiti-Italie:HPN en deuil après la mort de Francesco Fantoli

Notre collaborateur Francesco Fantoli est décédé dans la nuit de samedi à dimanche à l’hôpital de Médecins Sans Frontières (MSF) où il a été admis après avoir été blessé par balles samedi matin à Delmas.

Francesco Fantoli (ressortissant italien) a été attaqué par des hommes armés à sa sortie d’une banque à Delmas (Port-au-Prince). Les agresseurs qui se trouvaient à moto, selon des témoins, lui avaient tiré deux balles.

Transporté à l’hôpital de Médecins Sans frontières, il a été opéré et était placé sous appareil respiratoire. Les médecins avaient indiqué que l’une des balles avait perforé son foie ce qui lui laissait peu de chance de survie.

En effet, le journaliste, réalisateur, chroniquer sportif qui venait d’inaugurer une école de foot ball à Jacmel où il résidait a succombé de ses blessures au cours de la nuit de samedi à dimanche.

Toute la rédaction de Haïti Press Network et de Vues d’Haïti où il a travaillé présente ses sympathies à la famille de Francesco Fantoli et à ses nombreiux amis qu’il avait souvent encouragé à venir visiter Haïti.

Francesco Fantoli avait fait d’Haïti sa seconde patrie. « Je ne peux plus rester deux semaines à l’étranger (en Italie) tellement je me sens attaché à Haïti », confiait-il à ses jeunes collaborateurs de HPN.

A la télévision nationale d’Haïti, Francesco animait une chronique et présentait souvent les grands rendez-vous de foot ball aux côtés des présentateurs tels que Patrice Dumond, Smith Griffon ou Joël Norvélus.

Avec Image Productions Francesco avait réalisé pour le bureau de l'Union européenne en Haïti une série de reportages sur la vie quotidienne en Haïti.

La série postée sur Youtube a été regardée par des dizaines de milliers d'internautes et avait reçu le prix de meilleure réalisation décerné par l'UE.

HPN

06 giugno 2009

LEG MAGIC
non è che faccio la pubblicità, voglio comprarlo! e poi mi vedo il video...