08 dicembre 2009

Nei suoi articoli parlava degli arresti di poliziotti dediti al sequestro di persona, di poliziotti dediti al traffico di droga, di inchieste sulla sparizione di fondi al Comune di Delmas, di inchiesta al Comune di Cayes Jacmel, ma non solo. Anche di storie: storie di persone semplici , anonime, incontrate per strada, con cui scambiava due parole, che divenivano, nei suoi pezzi, veloci pennellate a disegnare il quadro dell’attualità haitiana.
Nei suoi aticoli, parlava delle novità che fanno ben sperare per il futuro del più povero paese dell’America Latina, della lunga strada da percorrere per il suo miglioramento, dello spropositato disastro ereditato dal passato, per migliorare il quale tutti, anche lui in prima persona, avrebbero dovuto dare un contributo: perché bisogna credere nella possibilità di una resurrezione, bisogna denunciare con coraggio gli abusi e gli errori, per educare, così, le nuove generazioni. Francesco Fantoli avrebbe voluto, in definitiva, migliorare la percezione che dall’estero si ha di Haiti, ma anche, migliorare Haiti stessa. Come faceva da anni coi suoi contributi. Non lo farà più. Non glielo hanno permesso.

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